Autore di numerosi libri e di romanzi come “Il boiaro” e “Una ragazza da amare”, Carlo Silvano (1966) ha recentemente pubblicato, col patrocinio morale del Circolo di lettura "Anna Gnesa" di Pollena (Napoli), “Il bambino e l'avvoltoio e altri racconti”, e ciò che affiora, in alcuni dei sei racconti proposti in questo agile libretto, è il tema dell’emigrazione, la cui scelta di raccontare nasce dall'esperienza maturata in ambito lavorativo dall’autore alcuni anni fa confrontandosi con emigranti provenienti dall'Africa e dall’Asia, e da nazioni come Albania e Polonia. Da questa vicinanza è conseguita la conoscenza delle motivazioni che hanno spinto gli emigranti a venire in Italia. L'autore ne aveva ascoltato le difficoltà incontrate, talora drammatiche, come l'ignoranza della lingua italiana, la permanenza in alloggi fatiscenti o il travaglio del tragitto verso il nostro paese che, generalmente, quando offre lavoro riserva loro le mansioni più umili e faticose.
Emblematica è, quindi, la storia di George, proveniente dal Ghana, descritta ne “L'Angelo di via Appiani” che nella fonderia dove lavora a Quinto di Treviso, è addetto ai lavori più umili, come la pulizia dei servizi igienici... George ha trovato alloggio con alcuni amici in un fabbricato abbandonato con i muri coperti da erbacce e ricchi di nascondigli per ratti e insetti. Alla sera, seduto sulla nuda terra, davanti ad un fuoco acceso con rami secchi, George si raccoglie con altri emigranti e parla loro di Angeli e di come siano vicini ad ogni uomo durante il suo pellegrinaggio terreno. Il ghanese legge e medita e vuole rendere partecipe delle sue riflessioni anche chi gli sta intorno... Ci riuscirà?
“Il Cerchio di ghisa” è un altro avvincente racconto focalizzato sul tema dell'emigrazione il cui protagonista è Ledion, un ragazzo di origine albanese. È un giovane con nel cuore tanti sogni da realizzare e, come George, lavora nella fonderia; nel lavoro mette molta passione per raggiungere al più presto i suoi obbiettivi. Ledion, a distanza di un anno e cinque mesi dal suo sbarco sulle coste pugliesi ricorda ancora il suo viaggio fatto in gommone come se fosse avvenuto la sera prima, tanto era stato traumatico... Quel mezzo lasciava, forse, dietro di se non solo la scia, ma anche la fame di ogni giorno, le incognite ed i timori per un futuro incerto...Sarà così?
“Il distacco” è un racconto che, ancora una volta, ci introduce in un mondo che tocca le corde dell'emigrazione, il cui suono ci porta dentro in un contesto di culture sconcertanti dando adito ad interrogativi di vario genere...
Tra fantasia e realtà scorre, ancora, la narrazione de “Il bambino e l'avvoltoio” che dà il titolo a questo libretto. In un dialogo surreale tra un bimbo ed un rapace, dentro alla capanna di un villaggio africano ormai deserto, si catturano e si alternano sentimenti che spaziano tra la tenerezza e l'incredulità, il sogno e la speranza...
Note delicate e poetiche, ma non prive di contenuto e di riflessione si trovano nel racconto dal titolo “Il rosso dell'acero”, dove troviamo Marco e Sabrina, due giovani amici, in cammino verso una meta. Silenziosamente percorrono uno stretto sentiero ricoperto da ampie macchie di muschio con nell'aria un leggero profumo di anice e, rompendo a tratti il silenzio, riescono ad aprire un profondo dialogo sui tanti mali della società. Anche un acero rosso che svetta su uno spavaldo pinnacolo di roccia, sul quale Marco posa lo sguardo, apre una finestra su alcuni usi ed abusi del nostro tempo...
Avvolta di mistero, infine, è la storia raccontata in “Il segreto di Helga” ambientata in Islanda. Harald conosce Helga in una fattoria dove egli si reca per la mietitura del fieno e da subito sboccia tra loro un tenero sentimento. Dopo un incontro avvenuto in un rifugio, avvolto da leggenda, i loro contatti per due anni saranno solo epistolari...Quale sarà l'epilogo di questo “amore”?
L'autore, in questo libretto, attraverso un lessico semplice ed immaginifico introduce il lettore dentro una realtà che talora ci passa accanto e magari turba o infastidisce. In queste pagine troviamo il mondo che ci gira intorno, con i colori e le sfumature di un universo variegato, non sempre perfetto, ma che tuttavia ci appartiene e di cui siamo i costruttori. (Adriana Michielin)
Carlo Silvano, “Il bambino e l’avvoltoio e altri racconti”, ed. Youcanprint 2020, pp. 90.
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