Il romanzo "Il fondo del sacco" di Plinio Martini è raccontato in una lingua aderente al parlato e mette in evidenza uno spaccato di vita di un lembo della Svizzera degli anni Venti del secolo scorso.
In una valle del Canton Ticino, attorniata da impervie montagne, si susseguono spesso dei fatti tragici che colpiscono in maniera drammatica la popolazione.
Gori, il protagonista principale, è figlio di quella terra e appartiene a una famiglia numerosa che però a differenza di altre ha di che sfamarsi, essendo proprietaria di vario bestiame ed altri beni.
La sua vita è certamente dura, ma non tanto da giustificare l’emigrazione; ciò nonostante decide assieme al fratello di cercar fortuna in America, come tanti altri in quegli anni.
Nella lontananza emergono i ricordi e ripercorre a ritroso gli avvenimenti – soprattutto uno in particolare – che hanno segnato lo scorrere del tempo nel suo paese. Anche i più insignificanti ora assumono un valore diverso ed importante.
Nella solitudine e nell’asprezza di quei luoghi estranei, crollano a poco a poco le illusioni e sempre più forte si fa il pulsare della sua terra.
Quando tornerà nella sua valle – diciassette anni dopo – troverà un radicale cambiamento e sarà allora che si chiederà se partire ne è valsa veramente la pena…
Commenti
Posta un commento