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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

"Questa valle", letto da Luciana Piovesan

“ Su una cartina geografica del Settecento, la Verzasca appare come una piega tra Valmaggia e Leventina, tanto da scriverci il nome Verzasca- e viene in mente l’ “ Hic sunt leones” delle zone inesplorate delle carte antiche. Leoni, no. Ma una gente montanara intrepida e scontrosa che bastava a se stessa . Ci sono luoghi che attirano perché la presenza umana vi prevale, col buono e il men buono: opere d’arte, memorie storiche, diporti d’ogni genere. Qui la grande interlocutrice non è l’opera umana, ma la natura. Non che l’opera umana manchi o sia trascurabile, tutt’altro; ma dove è originaria è tale che fa una cosa sola con la natura”. 1 Con queste parole la scrittrice ticinese di lingua italiana Anna Gnesa (1904- 1986 ) presenta il suo paese natale (Brione Verzasca), il suo luogo del cuore: la valle Verzasca, da lei profondamente amata e di cui è interprete e custode. Nella valle è nata, lì ha vissuto fino alla morte e nei paesi della valle (Lavertezzo, Caslano, Tenero