NAPOLI - Estate,
stagione per eccellenza dedicata alle letture, sulla spiaggia, in
montagna o altrove. Personalmente, dopo averlo letto, consiglio “Il
boiaro” (Edizioni del noce, pagg. 122, € 10,00), romanzo storico
dello scrittore e sociologo Carlo Silvano. Ambientato nella Russia
rivoluzionaria che si accinge a diventare Unione Sovietica, il
romanzo ha per protagonista Ivan, un proprietario terriero amante
della vita bucolica. La descrizione dei contesti e degli scenari
russi, con il suo puntuale realismo, produce un primo effetto gradito
che, probabilmente, l’Autore non ha nemmeno messo nel conto: una
frescura che attenua la calura. Ivan è una sorta di uomo-medio,
sufficientemente conformista da meritare un pensiero dell’Autore:
“La storia, con il suo interminabile andare avanti, tocca o sfiora
tutti: chi più, chi meno, è coinvolto dal suo passaggio”.
Ammettiamolo: per noi comuni mortali, la conoscenza della cultura
popolare russa in quel cruciale snodo epocale è legata al “Dottor
Zivago” di Boris Pasternak, grandioso affresco che valse al suo
Autore il Premio Nobel per la letteratura, mai ritirato per
l’ostracismo del regime.
Il romanzo di Carlo Silvano presenta
notevoli punti di contatto con il capolavoro di Pasternak, ed è un
ruscello che si insinua tra i meandri della Storia e l’introspezione
psicologica dell’animo umano.
Avv.
Agostino La Rana
(Circolo di lettura "Anna Gnesa", affiliato all'Associazione culturale “Nizza italiana”)
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