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Fare letteratura oggi. Scrittori e lettori d'Italia

L'ASSOCIAZIONE SVIZZERA PER I RAPPORTI CULTURALI ED ECONOMICI CON L’ITALIA DI BASILEA
(www.asri-basilea.ch / info@asri-basilea.ch)

ha promosso una conferenza di Cesare De Marchi per giovedí 24 febbraio 2011, ore 18:15, in un’aula dell’Università di Basilea, Petersplatz 1

Tema dell'incontro:
Fare letteratura oggi. Scrittori e lettori d'Italia

Biografia di Cesare De Marchi
Cesare De Marchi è nato nel 1949 a Genova, dove ha trascorso la prima giovinezza, e si è laureato in filosofia a Milano; nella città lombarda, in cui sono ambientati due dei suoi quattro romanzi, ha vissuto fino al 1995, allorché si è trasferito in Germania, dove attualmente risiede. Dal 2003 è presidente della Società Dante Alighieri di Stoccarda.
Le sue prime prove narrative edite sono L'ora di memoria (Studio Colophon, Milano 1981) e i racconti apparsi su «Nuova Prosa» (la rivista letteraria di cui è stato promotore nel 1987) e su altri periodici. A un più ampio pubblico è arrivato con l´autobiografia infantile Il bacio della maestra (Sellerio, Palermo 1992), cui sono seguiti il romanzo pseudo-poliziesco La malattia del commissario (Sellerio, Palermo 1994; trad. fr. La maladie du commissaire, Gallimard/L’Arpenteur, Paris 2002), Il talento (Feltrinelli, Milano 1997), con il quale nel 1998 ha vinto i premi letterari Campiello e Comisso, Una crociera (Feltrinelli, Milano 2000), i tre racconti di Fuga a Sorrento (Feltrinelli, Milano 2003), il romanzo La furia del mondo Feltrinelli, Milano 2006, per il quale ha ottenuto i premi Frignano e Dessì, e da ultimo La vocazione (2010).
Oltreché come narratore, De Marchi si è fatto apprezzare anche per la sua attività di studioso e traduttore, soprattutto in ambito germanistico: dai primi saggi sul giovane Hegel e sulla filosofia di Schiller alle traduzioni e agli studi dedicati a Fontane (Amori, errori, Mondadori, Milano 1982), al cardinal di Retz (La congiura del conte Fieschi, Sellerio, Palermo 1990), Grillparzer (Guai a dire bugie!, Greco&Greco, Milano 1991), nuovamente Schiller (Kallias o della bellezza, Mursia, Milano 1993), poi Thomas Mann (Tonio Kröger e Tristano, in attesa di pubblicazione), le voci di letteratura tedesca scritte per l'Enciclopedia della letteratura De Agostini (1997), quindi Balzac (Il padre Goriot, Feltrinelli, Milano 2004), Schnitzler (Novelle, Feltrinelli, Milano 2006), e il capolavoro dell´umanesimo tedesco, le Epistolae obscurorum virorum, di cui ha reso il latino maccheronico in un interessante impasto linguistico arcaico-popolareggiante (Lettere d'uomini oscuri, BUR, Milano 2004). Fra gli altri suoi lavori critici va ricordata l’edizione critica de La Giulietta di Luigi Da Porto (Classici Giunti, Firenze 1994).
La sua ultima fatica è l'interessante saggio Romanzi. Leggerli, scriverli (Feltrinelli, Campi del sapere, Milano 2007).

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