Il cardinale Carlo Borromeo e la caccia alle streghe nella valle della Mesolcina e val Calanca* Il tema dell’Autorità nella Chiesa cattolica si presenta particolarmente delicato quando si toccano questioni legate all’Inquisizione e alla cosiddetta “caccia alle streghe”, dove, ad un primo acchito, sembrano cocenti e inappellabili le responsabilità che non pochi ecclesiastici hanno avuto in merito a processi subiti da uomini e donne condannati poi al rogo. E trattare dei processi per stregoneria significa anche parlare di una figura emblematica della Chiesa cattolica: san Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano. Al card. Borromeo sono state mosse non poche accuse in merito alle sue presunte responsabilità nei processi, svoltisi nel 1583, per stregoneria nelle valli della Mesolcina [1] e della Calanca. Su questa delicata questione interviene Luca a Marca [2] con l’intervista che segue. Può descrivermi la situazione sociale e religiosa della valle della Mesolci
Obiettivo di questo sodalizio culturale è tenere viva la memoria della scrittrice elvetica Anna Gnesa (1904-1986), e diffondere in Italia i libri di scrittori svizzeri. Il Circolo "Anna Gnesa" ha sede a Pollena Trocchia (Napoli) ed è affiliato all'Associazione culturale "Nizza italiana".